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La Bibbia di Google+ per il tuo brand

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Credits: india_7/Flickr/CC-By-2.0

A partire dal 1991, il World Wide Web ha cambiato le vite private e professionali di ogni individuo. Internet da allora si è sviluppato e diffuso in maniera davvero sorprendente: basti pensare che ad oggi risultano più di tre miliardi gli utenti attivi in Rete. Dal canto loro, negli ultimi anni i social network hanno registrato un notevole incremento e con circa due miliardi di user attivi sono diventati un importante strumento di marketing per le imprese.

Oltre al tradizionale Facebook, al sintetico Twitter e ai re degli elementi visual Instagram e Pinterest, si è fatto strada anche Google+, ovvero la piattaforma sociale di Google, come lascia facilmente intuire il nome. Nato soltanto nel 2011, si è caratterizzato fin da subito per il suo taglio differente rispetto agli altri social: non è infatti stato creato per stringere amicizie, né per fare quattro chiacchiere in Rete. Il suo scopo è stato da sempre la condivisione con altri utenti di contenuti di qualità, indipendentemente dalla loro natura (immagini, video o testo). Nel seguente articolo illustriamo dunque quali vantaggi può ottenere un brand sfruttando le attività di Google+.
 

Prima di iniziare a dare suggerimenti sull'utilizzo di questa piattaforma, bisogna però sottolineare come Google+ sia connesso direttamente agli altri servizi offerti dal motore di ricerca. Questo aspetto è da tenere sempre in considerazione in ogni attività che si compie sul social: può essere di grande aiuto perché permette una più rapida diffusione delle informazioni in Rete, ma può anche rivoltarsi contro qualora si incappasse in errori (contenuti di basso livello, ad esempio).
 

Il profilo

Il primo passo dopo l'autenticazione è la creazione della propria pagina profilo: deve essere compilato con cura. Si tratta infatti del nostro biglietto da visita virtuale, la starting line di tutta la promozione del brand. Senza ombra di dubbio fornire una descrizione dettagliata del core-business  e dei valori dell'impresa è un ottimo punto di partenza.

Non dimentichiamo poi di inserire il link al nostro sito web, al blog aziendale e ad altri canali social in cui siamo attivi. Questo permetterà che gli utenti raggiungano più facilmente aree dove poter acquistare direttamente i prodotti del marchio (nel caso sia presente un e-commerce) oppure dove potersi fare un'idea ancora più concreta di ciò che il brand produce.
 

Questa fase iniziale, spesso sottovalutata, non deve assolutamente essere trattata con superficialità: non solo, come si diceva, è il biglietto da visita virtuale, ma risulta essere fondamentale per comparire tra i risultati mostrati da Google durante una ricerca.
 

Sempre per quanto riguarda i servizi interconnessi con la Big G, fornendo un indirizzo geografico di riferimento, questo sarà reso disponibile per Google Maps. I possibili clienti potranno quindi raggiungere la nostra sede con estrema facilità.
 

I contenuti

Come si accennava poco sopra, Google+ è nato per diffondere nel web contenuti di qualità. Le operazioni di pubblicazione e condivisione di elementi su questo social richiedono quindi tempo e particolare cura dei dettagli. Tutto ciò che viene pubblicato da un brand non solo serve per catturare l'attenzione degli altri utenti, ma viene valutato da Google, che, come sempre, premierà i contenuti di alto livello. Ciò che si va a pubblicare deve quindi essere accattivante per stuzzicare l'interesse degli user, ma deve effettivamente rappresentare un valore aggiunto che Google possa riconoscere.

D'altronde, per un marchio che adotta strategie di marketing l'opinione del più famoso motore di ricerca è fondamentale. Per quel che concerne la natura di ciò che l'azienda decide di condividere, Google+ non pone limiti: si può spaziare da elementi testuali a video, passando per le fotografie. A tal proposito è bene sottolineare che le immagini condivise sul social network della Big G vengono indicizzate per il motore di ricerca. Poiché in questo social network ogni utente può decidere quali pagine seguire (e non stringe amicizie bidirezionali), il suggerimento per i soggetti da postare è di spaziare in diversi ambiti tematici, così da poter comprendere un pubblico più vasto.
 

Segni distintivi: Hangouts e Cerchie

L'ultimo aspetto da analizzare riguarda le due particolari caratteristiche che contraddistinguono Google+: stiamo parlando di Hangouts (“luoghi di incontro”) e Cerchie.
 

Gli Hangouts sono uno strumento molto utile per i brand che intendono utilizzare questo social network per attuare campagne di marketing: permettono infatti di organizzare videoconferenze e videochiamate. In particolare, le imprese possono utilizzare questo mezzo per comunicare internamente con collaboratori che non lavorano in sede, ma possono anche creare degli eventi per presentare una nuova linea o un prodotto di prossima uscita a un numero ristretto di user. Attraverso gli Hangouts, infine, è anche possibile condividere documenti, immagini e video con più utenti contemporaneamente.


Passiamo alle Cerchie: si tratta di vere e proprie community in cui persone con qualche interesse o passione in comune si ritrovano per scambiarsi opinioni, suggerimenti e idee. Suddivise per argomenti trattati, possono essere di pubblico o privato accesso. Come possono essere sfruttate dalle imprese? Semplice! Il brand deve cercare di creare il maggior numero di cerchie possibili con tematiche chiaramente diverse per abbracciare il maggior numero di utenti, cosicché questi entreranno in contatto con il business. 

 

I tre comandamenti

Questi sono i tre “comandamenti” essenziali che un marchio dovrebbe seguire per ottenere benefici da Google+. Ma, come tutti i social, anche quello di Big G è in continua evoluzione. Non resta quindi che testare quali altre sorprese potrà ancora riservare nel prossimo futuro.




Arianna Previdi è Social Media Manager di http://www.stampaprint.net/it/ , azienda leader in Italia nel settore della stampa online. Dopo una carriera nel print marketing, Arianna ha studiato le dinamiche del search engine marketing per approfondire le molteplici opportunità di un loro utilizzo congiunto.