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La storia dell'iPad: quando un'idea diventa realtà!

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Man mano che passa il tempo, dopo le grandi invenzioni si tende spesso a dimenticare il lungo e difficile percorso che è stato necessario per trasformare quella determinata idea in una realtà concreta. Ci piace immaginare che queste siano frutto di un lampo di genio, un po' come quando si accende una lampadina sopra la testa di un personaggio in un cartone animato. La realtà è però molto più complessa, le grandi innovazioni sono frutto di duro lavoro e tanto sudore. Una volta che è venuta fuori l'idea, si può dire che il processo per metterla in pratica sia più editoriale che creativo.

Quello che rende l'iPad così interessante è forse la sua storia, più che le sue funzionalità. È un esempio perfetto di come la tecnologia ha permesso di realizzare un'idea che sembrava impossibile quando era stata concepita, grazie anche al tanto impegno e alla perseveranza che spinse il team di Apple a continuare a migliorare il prodotto, finché non avesse rispecchiato esattamente quello che loro avevano in mente.
 

Il modo migliore per predire il futuro è inventarlo

Sapevate che Apple stava già pianificando i primi prototipi dell'iPad nel 1986? Allora, il cosiddetto "Knowledge Navigator" non superò lo stadio di mero "concept", ma Apple ci credeva così tanto da dedicargli addirittura un video promozionale. Nonostante questo video sia vecchio di quasi 25 anni, possiamo notare come molte funzionalità siano sorprendentemente simili a quelle dei moderni dispositivi iOS.

L'idea era che il Knowledge Navigator dovesse essere un dispositivo piatto con touch-screen e un assistente vocale che rispondesse in modo dinamico, come una vera persona (un po' come accade con Siri). Doveva consentire di effettuare video chiamate, visualizzare dati in 3D e accedere ad informazioni ipertestuali, tutto questo contemporaneamente! Vale la pena vedere il   video che Apple realizzò, romanticamente vintage e allo stesso tempo premonitore.
 

Il Newton di Apple

By Garry Trudeau, © Universal Press Syndicate, 1993

By Garry Trudeau, © Universal Press Syndicate, 1993

La prima versione di questo progetto, che riuscì a superare la fase di prototipo e ad arrivare al mercato con la piattaforma Apple Newton, era il MessagePad 100. Lo sviluppo dei cosiddetti "Personal Digital Assistants" ebbe inizio nel 1987 e il MessagePad 100 fu lanciato sul mercato nel 1993. Era già un dispositivo senza tastiera ma serviva una piccola penna per poterlo utilizzare.
 
A causa del sistema di riconoscimento della scrittura a mano, che lasciava molto a desiderare, non fu un successo, fu anzi recepito come una specie di barzelletta. Perfino i Simpson lo derisero in una puntata. E anche se Apple fece di tutto per migliorare questa funzionalità, il danno fu irrecuperabile. Apple Newton fu così ritirato dal mercato. 
 

Dopo 25 anni finalmente il successo!

Quando Steve Jobs rientrò come CEO di Apple, insistette nel ripetere che i dispositivi dovessero funzionare senza alcuno strumento esterno. CI volle un ulteriore decennio per sviluppare un simile dispositivo, ma visto il successo dell'iPhone non si può negare che avesse ragione. 

L'iPhone lanciato nel 2007 fu in realtà una versione in miniatura dell'iPad, e non il contrario. Anche se fu introdotto nel mercato per primo, l'iPhone fu sviluppato partendo dall'idea dell'iPad. Permise al mondo di prendere dimestichezza con sistemi touch screen, ma il suo successo non portò ad abbandonare l'idea del tablet. 

Ecco che Apple punta ancora sulla carta vincente. Con la realizzazione dell'iPad, Apple riuscì ad imporre uno standard al quale tutti si sono dovuti adeguare. Il segreto del suo successo è lo stesso del'iPhone, una definizione estremamente adattabile e la possibilità di sviluppare un'infinita varietà di applicazioni innovative e molto divertenti da usare.
 

Adaptive design per iPad

Cosa c'entra tutto questo con GoodBarber?

Anche se concettualmente iPhone e iPad non sono molto simili, dato che lo spazio sugli schermi è diverso, se si pensasse semplicemente di allargare un'app per iPhone e adattarla alla visualizzazione su iPad non si sfrutterebbero appieno tutte le possibilità di design che l'iPad ha da offrire! Ecco perché una delle nostre priorità con il lancio di GoodBarber 3 è stata quella di sviluppare una versione specifica per l'iPad (disponibile con il piano Advanced).

Questo ci pose però di fronte a un dilemma: come è possibile creare due versioni della stessa app senza obbligare i nostri utenti a configurare tutto due volte? Costringere i nostri utenti a creare l'app due volte va completamente contro l'idea dell'adaptive design, che è esattamente quella che abbiamo deciso di abbracciare.
 

App 100% personalizzate!

Abbiamo pensato dunque di prenderci carico dello sviluppo del design di ogni singolo modello, del layout di tutte le pagine e tutte le modalità di navigazione... il tutto per ben due volte, una per iPhone e una per iPad. Tutto questo porta un grande vantaggio ai nostri clienti a cui non resta che configurare l'app una volta sola così da averla automaticamente per entrambi i dispositivi con un design praticamente perfetto. Solamente alcuni aspetti, come lo splashscreen e le immagini di sfondo andranno invece configurati due volte.

Al centro del back office c'è anche un'anteprima di entrambe le app che si aggiorna in tempo reale, così da poter passare dall'anteprima iPhone a quella iPad con un solo click.

Noi di GoodBarber vogliamo aiutarti a sfruttare appieno la nostra piattaforma per raggiungere in maniera efficace il tuo pubblico. Per questo crediamo fermamente nella superiorità delle app 100% native e per questo, quando abbiamo iniziato a sviluppare la versione per iPad, abbiamo deciso di scegliere la strada più difficile che però sapesse rendere risultati migliori.

E quanto a te? L'iPad ha cambiato le tue abitudini? Stai meno tempo al PC o utilizzi l'iPad principalmente per leggere notizie o libri in forma digitale? Faccelo sapere nei commenti!

 
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