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Trucchi per agenzie - Come la tua agenzia può sfruttare la pubblicità?

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Dopo aver dato uno sguardo, nel nostro ultimo post, al ruolo che i social media possono avere per l'immagine del tuo brand, oggi vogliamo occuparci di un argomento altrettanto importante per la tua agenzia: la pubblicità.
 

Assicurati di rivolgerti al giusto target

Chi è il tuo obiettivo? Può sembrare una domanda scontata ma non lo è affatto, in quanto è proprio questa la base della tua strategia pubblicitaria. E ad esempio una piccola e una grande impresa non si comportano di certo allo stesso modo. 

Una volta che hai definito il tuo pubblico di riferimento sei già a metà strada. Dopo di che ci sono alcuni punti da considerare:
 
  • Qual è il tuo argomento più forte dal punto di vista commerciale?
  • Qual è il tuo valore aggiunto?
  • Che tipo di competenze sei in grado di offrire?
  • Qual è il profilo dei tuoi utenti?
  • Perché una persona dovrebbe scegliere te e non un tuo concorrente?
Una volta che avrai risposto a queste domande sarai in grado di determinare il tipo di clienti a quali possono interessare i tuoi servizi e segmentarli di conseguenza.
 

Audience differenti, piattaforme differenti

La domanda relativamente al tuo obiettivo è fondamentale per un semplice motivo: ti permetterà di scegliere le piattaforme migliori per le tue campagne pubblicitarie. Per esempio se la tua audience è particolarmente giovane potresti pensare a Twitter, se invece ti rivolgi a dei professionisti, LinkedIn è ciò che fa al caso tuo.

Qui di seguito troverai una lista con gli spazi pubblicitari più utilizzati, con i relativi pro e contro.
 

Google / Bing

Pro​
  • Targhetizzazione per parole chiave
  • Tracking dettagliato delle campagne
  • Numerose opzioni di segmentazione delle campagne
  • Hai il controllo completo della tua strategia
Contro
  • È richiesto un budget minimo
  • C'è tanta concorrenza
  • È necessario investire del tempo e monitorare bene il tutto per poter trarre profitti
  • È difficile segmentare in modo preciso la propria audience.

Facebook

Pro
  • Targhetizzazione precisa e dettagliata
  • Facile da utilizzare
  • Accessibile per qualsiasi tipo di budget
Contro
  • Le statistiche di Facebook sono spesso 'gonfiate'
  • Il mix di business di Facebook non é universalmente accettato, può variare da cultura a cultura
  • Facebook può aiutarti a guadagnare notorietà, questo però spesso non si tramuta in risultati commerciali tangibili.

Twitter

Pro
  • Interessanti possibilità di targhetizzazione
  • Accessibile per piccoli budget
  • Ti permette di far iniziare delle conversazioni con la comunità
Contro
  • Le statistiche di Twitter non sono sempre molto affidabili
  • Gli strumenti offerti da Twitter non sono disponibili in tutti gli stati
  • Audience limitata

Linkedin

Pro
  • Audience di professionisti
  • Una targhetizzazione di conseguenza molto interessante
  • Possibilità di creare conversazioni relative al brand
Contro
  • Troppo caro
  • È meglio utilizzarlo per segmentare delle nicchie
  • Difficile trarre profitti dalle campagne

Misurare il ROI, definire il CAC

Se non hai molta familiarità con il mondo dell'advertising, in un primo momento questi acronimi probabilmente non ti diranno granché. Imparerai presto a conoscerli ad ogni modo. 

ROI significa letteralmente Return on Investment (ritorno sull'investimento). Fondamentalmente ti consente di sapere se la tua strategia pubblicitaria ha dato i suoi frutti o meno. Il calcolo è semplicissimo: bisogna misurare basicamente quanto hai guadagnato e quanto hai speso. Se hai dunque speso 1.000 euro in pubblicità, fatturandone 10.000 grazie ai clienti guadagnati, la campagna può considerarsi un successo.

La parte complessa del calcolo viene quando bisogna determinare il tipo di entrate generate dalla tue spese pubblicitarie.

A volte è tutto molto lineare e si può facilmente individuare il tasso di click o quello di conversione (utenti che hanno visto l'annuncio e ci hanno cliccato e magari ti hanno contattato). In altri misurare l'impatto di una campagna è invece più difficile (ad esempio un utente vede il tuo banner pubblicitario ma non ci clicca, contattandoti però in un secondo momento).

Nel complesso gli strumenti che hai a disposizione possono ad ogni modo aiutarti a farti un'idea relativamente all'efficienza delle  tue campagne. A parte questo, un aumento delle visite al tuo sito o di contatti con nuovi lead o ancora meglio delle vendite sono gli indicatori migliori per capire se una campagna si è rivelata efficace o meno.

Spesso poi quando si misurano i risultati di una data campagna, l'occhio va direttamente alle spese. Tuttavia quanto è stato speso in se non è il migliore indicatore su cui basarsi. Bisogna invece dare un'occhiata al CAC o  costo di acquisizione di un cliente. Se ad esempio spendi 1.000 euro e ottieni 100 clienti, il CAC sarà di 10 euro. In base al costo delle prestazioni che offri ai tuoi clienti, sarai subito in grado di trarre le dovute conclusioni. La CAC è inoltre un ottimo indicatore per poter fissare degli obiettivi.
 

Quanto dovrei spendere?

Comprensibilmente la maggior parte delle imprese non dice pubblicamente quanto spende in pubblicità (che ad ogni modo, come si diceva poc'anzi, un semplice numero può non significare nulla). Tuttavia bisogna comunque sapere che, a seconda del budget a disposizione, alcune piattaforme sono migliori di altre. 

Gli esempi qui presenti sono puramente indicativi. CI saranno sempre delle eccezioni (soprattutto per quel che riguarda i prodotti di nicchia). In linea generale possono darti un'idea generale relativamente alle tendenze.

Se si vuole ad esempio iniziare su AdWords con un budget inferiore a 500 euro al mese, si finirà per risultare praticamente invisibile. Google è un luogo particolarmente competitivo, specialmente nell'ambito tech. Che poi molto più importante del budget speso è la regolarità delle campagne. Lanciare una campagna di due settimane su Adwords ogni tre mesi, è praticamente controproducente. Le campagne traggono benefici dal loro grado di anzianità e una strategia di diffusione frammentata potrebbe addirittura costarti di più, dandoti pochissimi frutti.

Facebook e Twitter sono invece molto più accessibili. Fare delle campagne brevi e low budget può essere un ottimo modo per studiare i trend del momento ed eventualmente investire di più. Facebook da inoltre molto più spazio alla creatività. 

LinkedIn infine richiede un budget maggiore rispetto a Facebook e Twitter, ma non necessita della regolarità di una campagna su Google.
 

Tirando un po' le somme

In fondo non esiste una strategia perfetta e nessuna garanzia che la tua campagna possa portarti un ritorno sull'investimento iniziale. Questo tipo di canali richiedono tempo, e investimenti continui (e oculati) per far si che le promesse vengano mantenute. Resta il fatto che mostrando il tuo messaggio alla persona giusta, non può che essere un bene per la promozione del tuo brand.